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Uno studio condottopresso l’Università di Helsinki hanno dimostrato che la sostituzione parziale della carne rossa e lavorata con prodotti alimentari a base di piselli e fave assicurava un apporto sufficiente di aminoacidi nella dieta e non influenzava negativamente il metabolismo osseo.
“Diminuire il consumo di carne rossa e lavorata nella dieta fino al limite massimo della Dieta della Salute Planetaria, aumentando al tempo stesso il consumo di legumi coltivati in Finlandia, come piselli e fave, è sicuro dal punto di vista della nutrizione proteica. Allo stesso modo, anche la salute delle ossa non viene compromessa da un simile cambiamento nella dieta”, afferma il docente Suvi Itkonen della Facoltà di agraria e selvicoltura.
Nello studio BeanMan, 102 uomini finlandesi hanno seguito una dieta in studio per sei settimane.
Altrimenti, i soggetti dello studio seguivano la loro dieta abituale ma non potevano mangiare carne rossa o lavorata o legumi diversi da quelli forniti dallo studio.
I ricercatori non hanno trovato alcuna differenza tra i gruppi dietetici nei marcatori di formazione o riassorbimento osseo. Né l’assunzione di calcio o vitamina D differiva tra i gruppi. L’assunzione di calcio era in linea con le attuali raccomandazioni dietetiche e l’assunzione di vitamina D era molto vicina alle raccomandazioni. L’assunzione media di aminoacidi essenziali e proteine ha soddisfatto le raccomandazioni in entrambi i gruppi.
“Ridurre il consumo di carne lessa è estremamente importante in termini di impatto ambientale”, ItkonenAppunti.
Le diete a base vegetale stanno diventando sempre più popolari e le raccomandazioni nutrizionali nordiche recentemente aggiornate sottolineano anche la restrizione del consumo di carne e la moderazione del consumo di latticini.
“In questo studio, i soggetti hanno consumato latticini come nella loro dieta abituale, quindi l’apporto di calcio e vitamina D è rimasto invariato. Tuttavia, in termini di salute delle ossa, è importante tenere presente che se si riduce la quantità di latticini nella dieta, è necessario garantire l’apporto di calcio e vitamina D da altre fonti. Queste fonti possono essere bevande a base vegetale e prodotti simili allo yogurt arricchiti con tali nutrienti o, quando necessario, integratori alimentari”, sottolinea Itkonen.
Altri risultati dello studio BeanMan relativi, tra gli altri, al metabolismo dei lipidi, alla salute dell’intestino e all’assunzione di nutrienti saranno pubblicati in seguito.
- Il presente comunicato stampa è stato originariamente pubblicato sul sito web dell'Università di Helsinki
Uno studio condotto